Noi non inseguiamo le ultime cose ma le realtà prime!

Pasqua è la festa dei macigni rotolati.
E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno.
Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo".
(Don Tonino Bello)

Dacci la gioia silenziosa e piena di pacedella zolla che si offre all'acquache la vivifica e la rende feconda.
Donaci la pazienza dei tempioscuri ed opachiin cui la terra arida non conosce il solee i cieli sono chiusi e senza amore per noi.La preghiera ci renda, Signore,pazienti servitori dei cieli,amici misericordiosi di chi attende,consapevole o no, che tutto acquisti senso,pienezza e consistenza,chè tutto si accenda della presenza del Divino.
(Giovanni Vannucci)
Settimana santa
Non c'è uomo che non sbagli..., potremmo dire che la vita è apprendere come si sbaglia (facile), come sbagliare meglio, come sbagliare meno.Il Vangelo, tra l'altro, ci parla di Giuda...: uno di noi che vede il suo errore fissato nella memoria di tanti. Ma non mi illuderei troppo... vale ancora l'insegnamento del Maestro: "chi è senza peccato..."
Credo che tutti si voglia il bene e il meglio per sé e per gli altri: vediamo il bene e realizziamo quel bene in modo molto parziale..., tanto che potremmo dire: realizziamo male il bene.
Dice: "siamo tutti bravi a parole..."; ma sono certo che lì dove coscienza genera coscienza, nessuno vuole essere un narratore di favole. Eppure si sbaglia, realizziamo male e/o parzialmente quanto abbiamo nel cuore.
"Il cuore dell'uomo è un abisso… è capace, purtroppo, di contenere le peggiori contraddizioni; è capace di amare in maniera grandiosa, ma anche di pensare… dire e fare il male"
Tradire il Vangelo è una possibilità reale...: ogni volta che le parole delMaestro ci presentano un modo nuovo di vivere, noi le releghiamo a utopia.…Vogliamo detenere la nostra è l'altrui vita...Vogliamo controllare tutto quel che ci circonda, e deve rispondere e corrispondere alle nostre attese.
È più facile credere che agire!
Ma il vero tradimento nasce giorno per giorno nel nostro cuore quando smarriamo la fiducia, anzi quando la relazione con Gesù, il Cristo di Dio, diventa paura.
Colpa molto più grave di sbagliare, di peccare… è non credere alla misericordia di Dio.

Enzo Bianchi
"L'agire collettivo è la credibile indicazione di futuro", questo penso del senso specifico della vita religiosa. Essa non è una associazione di mutuo soccorso! È un cammino di camminanti!! Un miracolo umano, sostenuto dalla Graxia, che non si sostituisce a nessuno! Eppure, la vita religiosa, trova non pochi inciampi. Uno, dei vari, è la stasi personale, che ad indicarla come "tratto personale" (perché di cammino non ha nulla!) è una grande simulazione del tratto specifico!
Fare la vita religiosa, essere la vita religiosa, è essere nella vita religiosa... che é condivisione. Ma non c'è possibilità di reale condivisione senza una volontà di comunione! E perché ci sia comunione, ci deve essere un agire comune, un condividere una traiettoria…: condividerla, non spezzettarla! Urge la coscienza che il Carisma non va replicato o -peggio- descritto: occorre essere il Carisma oggi; occorre essere con (e non come) il Fondatore! Il Carisma deve sollecitarci e divenire non solo l'abito esterno, ma l'intimo…Occorre abbolire -per vita e non per decreto!- i silenzi, i misteri o -peggio- le dissimulazioni, che sono all'ordine del giorno, tanto che -a vedere certe comunità- si fatica a comprendere il senso e il carisma della stessa. Manca la comunicazione; è assente la stima. Si fugge il conflitto, e per questo, non si affrontano le ovvie e naturali diversità e incomprensioni e blocchi…, che spesso di ideale hanno nulla, e nascono la caparbia opinioni o errata comprensione dell'altro. Certamente, non va scordato il portato di malizia che abita ogni cuore…, che resta un abisso. Eppure il gran miracolo della condivisione è possibile: è stato realizzato da Cristo e ai discepoli affidato. È come se il Maestro ci dicesse: "come ho fatto io, fate voi!"
Ecco, allora, l'appello allo stile religioso: sobrietà, distacco, comunicazione, accoglienza, relazione…, per giungere alla semplicità dei santi.
Da dove partire? Tanti sono i caselli di ingresso in questa autostrada! Ma sono tutti a pagamento!! Dobbiamo preparare la moneta! Non ci sono automatismi che alzino la sbarra di ingresso…, che ognuno di noi si porta nel cuore… verso gli altri (estranei)! Sì, la vita religiosa diventa spessissimo vita di estranei (che si conoscono, bene o male) che condividono una abitazione o i pasti o le liturgie…; ma è macroscopicamente vita di indifferenza all'altro. Manca l'accoglienza, la stima, l'umanità consapevole, la spiritualità carnale della incarnazione: c'è tanta umanità, poca spiritualità evangelica! Il tutto da non confondere con i riti di religione, templi e altari…
Allora, direi che il casello da prendere è quello indicato da una mistica del XX secolo, ma -attenzione- controllare i pneumatici: come stanno a pressione? La maturità umana è coltivata? La crescita spirituale è verificata? Simone Weil scrive: "L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità.La capacità di prestare attenzione è cosa rarissima, difficilissima; è quasi un miracolo, è un miracolo. Quasi tutti coloro che credono di avere questa capacità, non l'hanno. Il calore, lo slancio del sentimento, la pietà non bastano.Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra: "Qual è il tuo tormento?".La pienezza dell'amore del prossimo è semplicemente l'essere capaci di domandargli: "Qual è il tuo tormento?".Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo..."Proverei a cominciare, con l'aiuto di Dio, da qui!
"Sovente non ci rendiamo conto della profondità del male, che è abissale. Non parlo solo dell'egoismo del ricco che accumula per sé; del violento che sacrifica tutto al proprio godimento; del dittatore che respira l'incenso dovuto solo a Dio. Parlo dell'egoismo dei buoni, delle anime pie, di coloro che son riusciti, a forza di ginnastica spirituale e di rinunce, a poter dire dinanzi all'altare dell'Onnipotente la superba professione: Signore, non sono come gli altri uomini (Lc 18, 11). Sì, abbiamo avuto il coraggio -in certi periodi della nostra vita - di crederci diversi dagli altri uomini. E qui sta la menzogna più radicale, dettata dall'egoismo più pericoloso: quello dello spirito.
E su tale menzogna il nostro egoismo fa la sua costruzione babelica, riuscendo a servirsi della stessa pietà, della stessa preghiera per soddisfarsi. È il momento dell'assalto all'altare, è il momento in cui lo stesso desiderio di santità è rovesciato: non è amore e imitazione di Cristo Crocifisso, è desiderio di gloria; non è carità, è egoismo. Non dubito nel dire che un'alta percentuale dei desideri che spingono l'anima a cercare Dio è inquinata di egoismo.
Si può giungere al punto di consacrarsi a Dio per egoismo, di farci religiosi per egoismo, di costruire ospedali per egoismo, di far penitenza per egoismo. Non c'è limite a tale menzogna"
Carlo Carretto
Le persone che sanno amare
"Le persone che sanno amare
sono quelle che rendono bello il mondo;
le persone più importanti della terra
sono le persone profondamente buone.
Perché solo loro che sanno dare alla gente
quello di cui ha più bisogno: la bontà.
Chi porta bontà comunica pace, sicurezza, forza,
perché comunica Dio.
Abbiamo bisogno di tante cose:
di salute, di pane, di lavoro, di tranquillità e di pace…
…ma più di tutto di bontà.
Abbiamo bisogno di gente che insegni ad amare.
Amare è calarsi nei problemi degli altri,
è sacrificare il proprio tempo,
è aiutare le persone fino in fondo,
come sa fare Dio con ciascuno di noi.
Amare è comprendere.
Amare è perdonare, è cambiare il male con il bene.
Amare è dare affetto, attenzione e forza a chi non ce l'ha.
Amare è dare, senza attendere il ricambio.
Quando sei paziente mentre tutti perderebbero la pazienza;
quando ti controlli davanti a un pensiero cattivo;
quando fermi una parola di condanna
che sembrerebbe a tutti legittima,
stai diventando esperto in amore.
Amare è fermarsi accanto ad ogni persona senza passare oltre;
è trovare il tempo per uno che soffre
mentre manca il tempo per te e le tue cose.
Amare è rendere presente Dio in mezzo alla gente.
Signore, moltiplica sulla terra le persone capaci di amare,
perché gli uomini hanno bisogno di Te!"
(Anonimo)

La visione biblica e cristiana del tempo e della storia non è ciclica, ma lineare: è un cammino che va verso un compimento. Un anno che è passato, quindi, non ci porta ad una realtà che finisce ma ad una realtà che si compie, è un ulteriore passo verso la meta che sta davanti a noi: una meta di speranza una meta di felicità, perché incontreremo Dio, ragione della nostra speranza e fonte della nostra letizia.
Mentre giunge al termine l'anno, raccogliamo, come in una cesta, i giorni, le settimane, i mesi che abbiamo vissuto, per offrire tutto al Signore. E domandiamoci coraggiosamente come abbiamo vissuto il tempo che Lui ci ha donato? Lo abbiamo usato soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spenderlo anche per gli altri? Quanto tempo abbiamo riservato per stare con Dio, nella preghiera, nel silenzio, nell'adorazione di Dio?
(PAPA FRANCESCO Omelia alla celebrazione dei Vespri 31 dicembre 2013)

E così venne sulla nostra terra l'incorporea, immortale, immateriale Parola di Dio
(Sant' Atanasio "L' incarnazione del Verbo" 8,1)
L'antico Convento di Santa Maria Seconda, nell'ambito del 500 anni di fondazione dei Chierici Regolari Teatini (1524-2024), ospita il progetto di accompagnamento ed ospitalità per coloro che volessero conoscere ed approfondire la spiritualità e il cammino della Chiesa, soprattutto in questo Anno Santo della Speranza.


Vita religiosa nel Lazio
Il Convento di Santa Maria Seconda è un antico luogo di spiritualità e accoglienza (XIV sec.), dove è possibile riflettere e pregare in un'atmosfera di pace e serenità.
La sua storia e la semplicità dei suoi luoghi lo rendono ben adatto per pellegrini e visitatori in cerca di un tempo di riflessione e maggior conoscenza della proposta evangelica.
Abbiamo la possibilità di ospitare eventi, celebrazioni, meeting, gruppi, ecc.
Crescere nella fede insieme.
Il Convento Santa Maria Seconda è un luogo di culto e spiritualità, dove è possibile partecipare alle celebrazioni religiose e trovare momenti di riflessione e preghiera. Inoltre, offre servizi di accoglienza per ritiri spirituali e ospitalità per chi desidera vivere un'esperienza di fede e contemplazione.
1. Messa domenicale
La Messa domenicale, trasmessa anche online, vive la liturgia con sobrietà e partecipazione, e vuole responsabilizzare alla "presenza" in Ecclesia non da spettatori o esterni: siamo Chiesa, facciamo la Chiesa, celebriamo il dono di essere Chiesa di Cristo.
2. Catechesi adulta
La catechesi per bambini è un percorso di formazione religiosa pensato appositamente per i più piccoli. Attraverso storie, giochi, preghiere e attività pratiche, i bambini imparano i valori fondamentali della fede cristiana e vengono guidati nella scoperta del messaggio di Gesù e della Chiesa. Grazie a un linguaggio semplice e adatto alla loro età,
3. Accompagnamento spirituale
Le confessioni individuali sono un momento di profonda introspezione e di rivelazione personale. Si tratta di un'esperienza intima e personale, in cui una persona si apre e si confida con un'altra, condividendo i propri pensieri, sentimenti e azioni più profonde e nascoste. Questo tipo di confessione può avere luogo in vari contesti, come ad esempio durante una sessione di
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Caro visitatore, Benvenuto sul sito del Convento di Santa Maria Seconda, un luogo di spiritualità e riflessione alle porte di Roma.
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Via Fra Carlo da Sezze, Morlupo (Roma)
3395370448
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